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Sacra Corona Unita.

Locuzione con la quale si designa correntemente l'associazione di cosche criminali attive, in particolare, nelle province pugliesi di Brindisi e Lecce e nella zona del Salento. La definizione deriva da una formula rituale della 'ndrangheta calabrese, cui la nascente associazione si è ispirata per simboli e organigramma. ║ Per estens. - Il complesso delle realtà criminali pugliesi e delle loro attività, a prescindere dalla loro reale appartenenza ad un sistema organizzato ed interdipendente e nonostante l'assenza di caratteri di omogeneità e di coordinamento centrale. Spesso con il nome di S.C.U. si indicano perciò realtà criminali ascrivibili ad un generico gangsterismo urbano (bande composte da individui di età particolarmente bassa, con spiccate disomogeneità socio-culturali tra i suoi affiliati). • Criminol. - Di formazione relativamente recente, la S.C.U. ha le sue radici nelle organizzazioni della criminalità organizzata campana e calabrese che, fin dagli anni Sessanta, intrattenevano rapporti con la malavita locale. Nel decennio seguente, tuttavia, tale collaborazione si intensificò e condusse al trasferimento, dal Tirreno verso le coste pugliesi, delle caratteristiche attività di contrabbando di tabacco. Accanto alla vendita illecita di tabacchi fu presto avviato un florido mercato degli stupefacenti, che reclutò delinquenti locali con funzioni di manovalanza. A partire dagli anni Ottanta la dipendenza dalla camorra si allentò progressivamente dando luogo ad associazioni criminali autonome e forti su base locale che subentrarono nel controllo delle attività illecite in Puglia. Si cominciò a parlare ufficialmente di S.C.U. a partire dal 1983, quando la sigla riassunse al suo interno vari gruppi criminali, concentrati soprattutto nel Salento, specializzatisi nel commercio di stupefacenti, di armi e nel controllo dell'immigrazione clandestina.